Arte fuori dal palco

L'opera italiana: un mondo di librettisti, musicisti, impresari e cantanti

L'opera italiana: un mondo di librettisti, musicisti, impresari e cantanti

Dopo un primo volume uscito nel 2014, Gloria Staffieri pubblica il secondo capitolo della sua storia dell'opera italiana

Il percorso di esplorazione del teatro musicale italiano da parte di Gloria Staffieri, frutto anche del lungo lavoro in ambito accademico, iniziò nel 2012 con la pubblicazione da parte dell'editore Carrocci di un agile testo – Un teatro tutto cantato. Introduzione all'opera italiana – in cui tale fenomeno veniva affrontato sotto i suoi vari e complessi aspetti e componenti: dalla stesura del libretto alla creazione della partitura, dal ruolo degli impresari a quello degli interpreti artistici, sino ai processi inerenti la messa in scena finale.

Un testo che, per la sua capacità di sintesi e di completezza, è stato ampiamente utilizzato nelle università, e ristampato più volte.

GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA

Ad esso fece seguito nel 2014, quasi come logica ed inevitabile conseguenza, un più ampio volume – L'opera italiana I - dedicato alla nascita ed alla successiva evoluzione di questo genere musicale, arrivando quasi alle soglie del Romanticismo. Il sottotitolo, infatti, chiarisce l'arco temporale preso in considerazione: il quale va Dalle origini alle riforme del secolo dei Lumi (1590-1790).

Rappresentazione al Teatro alla Scala ai primi dell'800

Una 'non' storia del melodramma

Nella Premessa iniziale l'autrice – musicologa e già apprezzata docente di Drammaturgia musicale e Storia del teatro musicale all'Università La Sapienza di Roma - chiarisce che la sua non vuole, né ha la presunzione di essere una storia dell'opera italiana in senso tradizionale, quanto una rete di trasmissione dati, una silloge di materiali, di riflessioni, spunti critici sulla storia dell'opera italiana.

Ed in effetti, pur seguendo un andamento cronologico nell'illustrare l'evoluzione del melodramma nella nostra penisola - con i suoi autori, artisti ed impresari - l'intento espresso è sopra tutto quello di investigarne gli aspetti per così dire dinamici, fornendo ai lettori – molti senz'altro gli studenti - una gran massa di dati utili, dal rapporto con i fermenti culturali coevi alle dinamiche sociopolitiche connesse, dalle tecniche letterarie e compositive di librettisti e musicisti al funzionamento della macchina produttiva.

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L'italiana in Algeri al Teatro Regio di Torino (2019)

Un percorso pieno di ramificazioni 

Un percorso, dunque, ricco di ramificazioni e volendo anche foriero di ulteriori, specifici approfondimenti. Ora finalmente è arrivato in libreria il secondo capitolo della ricerca avviata da Gloria Staffieri. Sempre del massimo interesse, anche se un po' meno corposo dato il minor arco temporale indagato, ed intitolato L'opera italiana II. L'età delle rivoluzioni (1789-1849)

Redatto ovviamente con gli stessi criteri di cui sopra, e sempre con l'editore Carrocci. Ponendo in rilievo, ora, anche l'influenza via via sempre più crescente dei periodici a stampa, della critica musicale, degli editori. Entità capaci, in un modo o nell'altro, di orientare i gusti del pubblico.

Jérusalem di Verdi all'Opera Royal de Wallonie (2017)


Il periodo in disamina in questo secondo volume prende mossa dalla fine dell'ancien régime e dai bagliori della Rivoluzione francese, approfondendo ancora di volta in volta situazioni particolari (la fortuna dei soggetti medievali, ad esempio, od i rapporti con il nostro Risorgimento); e, come in precedenza, taluni titoli d'opera emblematici, procedendo dai compositori a cavallo fra '700 e '800 – quali Cherubini e Spontini - sino all'inarrestabile ondata del Romanticismo stesso. Interessanti le pagine che prendono in esame l'infatuazione per il genere del grand-opéra che coinvolse molti autori italiani – il Rossini de Le siége de Corinthe, Moïse e di Guillaume Tell prima, il Donizetti di La favorite e Dom Sébastien poi - negli Anni Trenta-Quaranta. Viene tirato così in ballo anche il Verdi giovanile, quello degli “anni di galera” del quale, oltre al resto della sua produzione, viene ampiamente esaminato l'avvio del duraturo rapporto con le scene parigine.
 

L'opera italiana I - Dalle origini alle riforme del secolo dei Lumi (1590-1790)
L'opera italiana II - L'età delle rivoluzioni (1789-1849)
di Gloria Staffieri
Carrocci Editore
Pag 447 - € 35,00
Pag 354 - € 34,00